Siamo nel 1260, in un Italia che dopo la fine dell’Impero Romano è in parte divisa, dominata dagli stati stranieri, quali Germania e Francia, e dove le città stato si sfidano in guerre fratricide, per riunire l’Italia e sottomettere le città nemiche, alleandosi e ribellandosi a francesi e tedeschi, a seconda della propria convenienza politica ed economica. Ce poi un rivalità che riguarda anche il potere politico e religioso, poiché l’Imperatore di Germania e Re d’Italia Federico di Svevia (all’epoca il Nord d’Italia era considerato il ”Regno Italico”), sfidava il Papa Cristiano Cattolico di Roma, accusandolo di troppa ingerenza nei confronti dei popoli d’Italia, e di volere tenere divisa la penisola italiana, poiché nei sogni dell’imperatore germanico, nato però in Sicilia (soprannominato nel mondo medioevale ”lo stupor mundi” vista la sua cultura ed intelligenza), cera la volontà di riunire l’Italia la Germania e l’Europa in unico Impero Europeo e Cristiano Laico, con il Papa Cristiano Cattolico, che però non interferisce nella politica statale. I sostenitori del Papa decisero di riunirsi nel Castello di Welf in Germani e di chiamarsi Guelfi, mentre i sostenitori dell’Imperatore si riunirono nel castello di Wiblin in Svevia, e decisero di chiamarsi Ghibellini , e si dichiararono guerra, unendo oltre alle divisioni territoriali, anche delle contrapposizioni religioso politiche
Montaperti 1260
La città di Firenze, governata dai guelfi decide di dichiarare guerra al comune di Siena, a maggioranza ghibellina, che veniva accusata dalla città sull’Arno di ospitare dei fiorentini ghibellini, e quindi di mancarle di rispetto, e decise di muoverle guerra, insieme alle altre città toscane, ed ai comuni di Perugia ed Orvieto, i quali pensarono di avere vittoria facile contro il comune di Siena, che si allea con la Repubblica di Pisa, con i mercenari livornesi e con un unica alleata Umbra: la città di Terni, considerata piccola ed isolata, ed insieme ad essa l’imperatore mobilitò qualche migliaia di soldati mercenari tedeschi, che però erano pochi rispetto, alle città della Toscana e dell’Etruria, l’Umbria occidentale che erano decisi a dominare Siena e Terni. Ma i toscani e gli etruschi, sottovalutarono le truppe ternane che da venti anni ebbero in dono dall’imperatore di Germania e re d’Italia, un secondo drappo dorato e nero, con un aquila, il simbolo imperiale della Germania, ed i colori nero ed oro erano i colori che simboleggiavano la nobiltà tedesca, come omaggio alla gagliardia e forza d’animo del popolo ternano, che all’epoca era governato da una nobiltà franco tedesca libera ed illuminata che aveva dato ampie libertà al popolo ternano, libertà che i ternani avrebbero difeso contro perugini e fiorentini, anche con la ribellione. A Monteaperti sul fiume Arbia, avvenne una delle più grandi battaglie del medioevo ed a vincerla fu la città di Siena grazie all’aiuto dei volontari ternani che sbaragliarono le truppe toscane, orvietane e perugine, dimostrandosi valorosi alleati in battaglia dei senesi, diedero il supporto necessario per vincere una battaglia che li reputava sfavoriti, ma che alla fine li vide vincitori