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1798-1998: Terni batte Napoli dopo duecento anni

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1798

 

Siamo in quell’Italia unita solo geograficamente, ma divisa in tanti piccoli stati schiavisti, che si fanno la guerra tra di loro, e tentano di sottomettersi gli uni contro gli altri, ma contemporaneamente, stanno tornando nella Penisola Italiana, i sogni e le idee di libertà e di uguaglianza della Res Pubblica dell’Antica Roma , con l’Idea della Repubblica come Patria del Popolo, ideale che va contro la Nazione, intesa come la Patria del Re e dello Stato, e del sogno dell’abolizione della schiavitù dell’uomo sull’uomo. Da questi sogni nasce la Repubblica Romana, ha come obbiettivo di ricreare una Repubblica Italiana unica e libera, come ai tempi dell’Antica Roma, con l’obbiettivo di spazzare via la schiavitù e le divisioni dei popoli della Penisola Italiana. I Ternani, popolo italico, all’epoca fiero e ribelle accolse con entusiasmo, quegli ideali di libertà e di uguaglianza, arrivando a cacciare la Nobiltà Ternana, schiavista ed antipopolare, ed a instaurare un Repubblica Giacobina su modello Francese e Romano, denominandola Repubblica Ternana, detta anche Repubblica di Terni, che venne unita al Dipartimento del Clitunno, il quale fu una provincia voluta dall’esercito italofrancese, ma che getterà le basi per la futura Repubblica Italiana, e proprio qui a Terni, in anticipo sul resto d’Italia nacquero le prime società di mutuo soccorso sui lavoratori, d’ispirazione socialista e repubblicana, in anticipo di due secoli sul resto d’Italia, e portando nella Penisola Italiana, gli ideali Repubblicisti, con secoli d’anticipo. Proprio per questo, la città di Napoli decise di inviare le su truppe su Terni, per porre fine all’esperienza della Repubblica Ternana, e successivamente alla Repubblica Romana, credendo di avere battaglia vinta contro un piccolo villaggio, sottovalutando però la maestria militare dei Ternani, che proprio a Terni, vinsero una delle più grandi battaglie del Risorgimento, contro quell’Esercito Napoletano che tanto era sicuro di se e della vittoria, e che venne sconfitto da un manipolo di Ternani Indomiti

 

1998

Siamo nella Repubblica Italiana , quella Repubblica che Ternani difesero due secoli prima, ed in quell’anno si sta giocando il Campionato Italiano di calcio di Serie B, e che vede due squadre che sono state la rivelazione, sia in positivo che in negativo, la Ternana ed il Napoli. La Ternana, è tornata in Serie B, ed ha battuto il Torino, un altra grande decaduta, e adesso le Fere puntano in alto, in quel campionato, mentre, dall’altra parte abbiamo in negativo il Napoli, che dopo i fasti di Maradona, è retrocesso in serie B, con grande rammarico della piazza. In quel campionato turbolento le squadre si incontrano, in una partita incandescente sul campo e sugli spalti dove due squadre, due tifoserie e due popoli si scontrano, purtroppo dentro e fuori lo stadio, con scontri violenti che durarono tutto il giorno, ma in campo vincono i Ternani, esattamente dopo due secoli, la Ternana batte 2-1 il Napoli, riportando alla mente gli episodi di due secoli prima, a ricordo di quell’indomito Spirito Ternano che non muore mai.

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1994: Sven Goran Eriksson vince la Coppa Italia con la Sampdoria stabilendo un record tuttora imbattuto

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Sven Goran Eriksson ci ha lasciato, ed oltre ad essere un allenatore vincente in tutte le piazze dove diretto le squadre calcistiche, è stato anche un allenatore della Sampdoria, la squadra genovese che da cinquanta anni e gemellata con la Ternana, e proprio con i genovesi blucerchiati, l’allenatore svedese ha ottenuto un record che é quello della finale vinta con il maggiore scarto di goal segnati, poiché la Sampdoria allenata da Sven Goran Eriksson vinse con l’Ancona per il risultato di 6-1, che è il risultato con il maggiore scarto di reti segnate in una finale di Coppa Italia, e questo risultato è merito della potenza della squadra blucerchiata genovese, ma anche della disposizione tattica decisa dall’ottimo allenatore svedese, che da profeta del 4-4-2, riuscì a far diventare la Sampdoria una squadra vincente nei risultati ma anche potente da un punto di vista della preparazione atletica, e fu proprio l’atletismo praticato da Eriksson che permise ai doriani di vincere la Coppa Italia, prima eliminando le avversarie considerate a torto più forti, e poi annichilendo gli anconetani bianco rossi per il risultato di 6-1 che è ancora un record imbattuto per via delle reti segnati dalla Sampdoria, in una finale che è ancora ricordata con orgoglio dai blucerchiati gemellati dei ternani.

Ternana Live ringrazia Quelli della Samp per la foto fornitagli

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Se ne è andato Sven Goran Eriksson: Ternana Live fa le condoglianze ai gemellati sampdoriani

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Ci ha lasciato Sven Goran Eriksson, a seguito di una lotta contro un male che non gli ha lasciato scampo. Sven Goran Eriksson è stato uno degli allenatori più vincenti di tutti i tempi, e che ha rivoluzionato il calcio con metodi di gioco efficaci ed innovativi, che gli hanno permesso di vincere ovunque, anche con delle squadre considerate modeste ma che alla fine vincevano campionati e coppe contro squadre considerate più blasonate. Sven Goran Eriksson cominciò una carriera piena di successi con l’IFK Goteborg che grazie ai suoi insegnamenti divenne la prima squadra svedese a vincere una coppa europea di calcio, trionfando nella doppia finale della coppa uefa 1981-1982 contro l’Amburgo vincendo per 3-0 in Svezia ed 1-0 in Germania, a cui seguirono successi in Portogallo dove con il Benfica di Lisbona vinse il campionato portoghese e la coppa del Portogallo, a cui seguì l’approdo nel campionato italiano dove Sven Goran Eriksson vinse in tutte le piazze del campionato italiano, ricevendo sia elogi da calciatori e giornalisti, sia l’applauso dei tifosi delle squadre che allenava, poiché l’allenatore svedese riuscì a vincere una Coppa Italia con la Roma nel 1986 facendo così qualificare la Roma alla Coppa delle Coppe dell’edizione successiva, per poi approdare a Genova nella sponda della Sampdoria, in cui fece vincere la quarta Coppa Italia alla Squadra sampdoriana, che grazie ai suoi insegnamenti, riuscì non solo a trionfare nella coppa nazionale italiana, ma con il punteggio di 6-1 sulla malcapitata Ancona, dando alla Sampdoria il doppio record di squadra campionessa con il maggiore scarto di reti segnate sulla squadra avversaria. Poi venne l’approdo alla Lazio, dove Sven Goran Eriksson divenne l’artefice del biennio più glorioso della squadra bianco cerulea romana, poiché con i capitolini laziali, l’allenatore Svedese vinse la Coppa delle Coppe dell’edizione 1998-1999, dove la Lazio batté 2-1 il Real Mallorca, e questa vittoria fu un altra doppia vittoria poiché quell’edizione fu l’ultima edizione del torneo della Coppa Europea delle Coppe,  ed laziali vincendo quella finale, ebbero come ulteriore premio di tenere con se la coppa delle coppe dell’ultima finale disputata del torneo. Purtroppo Sven Goran Eriksson ci ha lasciato dopo una dura lotta contro un male incurabile, ma il suo ricordo vivrà in eterno insieme adi suoi trionfi come allenatore, che ha dato un grande esempio positivo ad intere generazioni di sportivi di tutto il mondo

Ternana Live ringrazia quelli della Samp per l’immagine concessa

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All’anfiteatro di Interamna-Terni veniva giocato Lo ”strappalla”, il gioco dell’Antica Roma che ha fatto nascere i giochi con la palla moderni

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La passione per gli sport con la palla e soprattutto il calcio non nasce nell’epoca moderna, ma viene dalle epoche antiche in cui I romani giocavano ad un gioco con la palla denominato ”Strappalla”, i quali a loro volta conobbero alcuni giochi con le sfere che erano diffusi tra gli antichi greci, poiché i romani occuparono dei territori ellenici del II secolo a.C. Tali giochi erano diffusi presso gli antichi greci con i nomi di ”Harpaston” ed ”Episkouros”, che tradotti in italiano significano ”strappalla” e ”calpalla”,  in cui due squadre si affrontavano usando in entrambi le mani ed i piedi, con la differenza che nell’Harpaston si usavano le mani ed i piedi per fare punto, mentre nell’Episkouros si potevano usare solo le mani per passare la palla,  mentre solo i piedi dovevano essere usati per fare i punti, ed in entrambi i giochi l’obbiettivo della squadra era di portare la palla oltre la linea del campo. I romani affascinati da questi due giochi decisero di modificarli lievemente, rendendolo più veloci e dove la linea del campo venne in parte sostituita dalle assi di legno nello strappalla-episkouros, mentre nello strappalla-harpaston il gioco rimane invariato con le stesse regole che si usavano nei territori greci, ed i nuovi giochi seppure diversi diventano i principali sport dell’Antica Roma, diffusi tra adulti e bambini. L’importanza di questo gioco fa si che le partite vengano disputati negli anfiteatri e nelle arene della penisola italica, dove le squadre cittadine si affrontano tra di loro in partite combattute. Gli antichi romani diffusero poi un tutto il territorio che apparteneva alla Repubblica dell’Antica Roma e poi dell’Impero Romano Erano infatti frequenti varie partite fra i romani e le popolazioni autoctone dell’Impero Romani, anticipando con molto anticipo le sfide tra le nazionali dell’Italia e della Francia, della Germania, della Grecia, della Spagna, del Portogallo e di tutte le micro nazioni dell’impero romano, con la partita più famosa che fu giocata contro i britannici nel 276 d.C. e vide proprio i “barbari inglesi” prevalere col punteggio di 1-0.

La redazione di Ternana Live ringrazia wikipedia per l’immagine concessa

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