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1959-1969 il Decennio del Risorgimento della Ternana

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Il decennio del Risorgimento della Ternana, o del Risorgimento Rossoverde, così la stampa definì questo periodo storico in cui la Ternana, dall’eccellenza calcistica, riuscì a risalire fino alla serie B, con una squadra di giovani talenti emergenti tra cui il futuro campione del Torino e recordman della Nazionale Italiana Aldo Agroppi, poiché, i presidenti dell’epoca Nicolini e Creonti, dotati di un fiuto calcistico fuori dal comune, riuscirono a creare da una società allo sbando in eccellenza, un vivaio di assi che arrivarono dopo la Ternana tutti in Serie a (non vi elenco le squadre che sono troppe), per arrivare fino alla serie B del 1968, e proprio da quel vivaio, dall’allenatore dell’epoca Corrado Viciani, sarebbe arrivata la promozione in Serie A, nel 1972.

Ma come avvenne questa gloriosa cavalcata? Dal genio calcistico dei due presidenti dell’epoca, Renzo Nicolini e Fernando Creonti, un ternano Doc, ed un piemontese che a Terni trovò la sua seconda patria, entrambi seriamente a ricostruire sia Terni dopo la tragedia della guerra, sia la Ternana dopo i problemi societari del dopo guerra.

Renzo Nicolini a 27 anni rilevò la Ternana, diventando uno dei presidenti più giovani (se non il più giovane) della storia del calcio umbro, e grazie alla collaborazione di Fernando Creonti il vice presidente della Ternana, riesce a coinvolgere nel progetto ”Risorgimento Ternano” in serie D, alcuni assi del calcio italiano, partendo da Riccardo Carapellese, ex campione di Torino, Milan e Juvetus, che con la Nazionale Italiana campione del mondo in carica, aveva battuto Brasile 3-1 e 2-0 andando in goal, la Francia 2-0 e 3-1, dove realizzò una doppietta, il Portogallo 4-1 dove realizzò un altra doppietta, il Belgio e la Spagna 3-1 in entrambe le partite dove realizzò due doppiette, e che decise di chiudere la carriera a Terni, come allenatore giocatore, poiché rimase entusiasta del tifo Ternano, e dove ritrovò un altro ex giocatore del Torino come lui, il Ternano di nascita (anche se di origini Venete) Sergio Bonassin, desideroso di aiutare la squadra della sua città a risalire nel calcio che conta.

L’ambiente è motivato, e la squadra torna subito in serie C, tra la gioia del tifo, che fa si che molti giocatori decidono di rimanere qui a Terni, perché anche loro credono nel progetto (alcuni di loro rimarranno per dieci anni nelle file della Ternana, nonostante le richieste di altre squadre), e Nicolini decide di lasciare il posto, rimanendo nella società, al piemontese della Conca Ternana, Fernando Creonti, che fortemente legato alla città riesce a far collaborare altri ex giocatori del Torino.

L’avviò in serie C, è veramente buono, tanto più che la Ternana, nonostante sia neopromossa, arriva quasi sempre tra le prime tre del campionato di serie C, arrivando molto vicina alla promozione, nonostante sia considerata una squadra sperimentale, ed al suo interno vengono coinvolti, viste le capacità di osservatore del presidente Creonti due giovani talenti emergenti Aldo Agroppi e Francesco Liguori detto Franco, ed un allenatore toscano, anche se nato in Libia, di nome Corrado Viciani, che vuole sperimentare un suo modo di giocare diverso dal solito catenaccio italiano, poiché si basa sul ragionamento e sulla tecnica, un calcio offensivo ma non disordinato, un calcio combattivo ma non falloso, e che in un ambiente come quello della Ternana, riescono ad imporsi come talenti emergenti, ed a riportare la Ternana in Serie B, nel 1968, attirando la curiosità della stampa nazionale per squadra di una città operaia, che però in dieci anni è passata dall’eccellenza alla serie B.

Dopo quella promozione, molti giocatori rossoverdi, abbandoneranno il calcio giocato ma non la città di Terni e la Ternana, dove rimarranno come collaboratori ed allenatori, mentre Corrado Viciani, rimarrà nella Ternana per poi portarla in serie A, ma questa è un altra storia

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1994: Sven Goran Eriksson vince la Coppa Italia con la Sampdoria stabilendo un record tuttora imbattuto

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Sven Goran Eriksson ci ha lasciato, ed oltre ad essere un allenatore vincente in tutte le piazze dove diretto le squadre calcistiche, è stato anche un allenatore della Sampdoria, la squadra genovese che da cinquanta anni e gemellata con la Ternana, e proprio con i genovesi blucerchiati, l’allenatore svedese ha ottenuto un record che é quello della finale vinta con il maggiore scarto di goal segnati, poiché la Sampdoria allenata da Sven Goran Eriksson vinse con l’Ancona per il risultato di 6-1, che è il risultato con il maggiore scarto di reti segnate in una finale di Coppa Italia, e questo risultato è merito della potenza della squadra blucerchiata genovese, ma anche della disposizione tattica decisa dall’ottimo allenatore svedese, che da profeta del 4-4-2, riuscì a far diventare la Sampdoria una squadra vincente nei risultati ma anche potente da un punto di vista della preparazione atletica, e fu proprio l’atletismo praticato da Eriksson che permise ai doriani di vincere la Coppa Italia, prima eliminando le avversarie considerate a torto più forti, e poi annichilendo gli anconetani bianco rossi per il risultato di 6-1 che è ancora un record imbattuto per via delle reti segnati dalla Sampdoria, in una finale che è ancora ricordata con orgoglio dai blucerchiati gemellati dei ternani.

Ternana Live ringrazia Quelli della Samp per la foto fornitagli

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Se ne è andato Sven Goran Eriksson: Ternana Live fa le condoglianze ai gemellati sampdoriani

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Ci ha lasciato Sven Goran Eriksson, a seguito di una lotta contro un male che non gli ha lasciato scampo. Sven Goran Eriksson è stato uno degli allenatori più vincenti di tutti i tempi, e che ha rivoluzionato il calcio con metodi di gioco efficaci ed innovativi, che gli hanno permesso di vincere ovunque, anche con delle squadre considerate modeste ma che alla fine vincevano campionati e coppe contro squadre considerate più blasonate. Sven Goran Eriksson cominciò una carriera piena di successi con l’IFK Goteborg che grazie ai suoi insegnamenti divenne la prima squadra svedese a vincere una coppa europea di calcio, trionfando nella doppia finale della coppa uefa 1981-1982 contro l’Amburgo vincendo per 3-0 in Svezia ed 1-0 in Germania, a cui seguirono successi in Portogallo dove con il Benfica di Lisbona vinse il campionato portoghese e la coppa del Portogallo, a cui seguì l’approdo nel campionato italiano dove Sven Goran Eriksson vinse in tutte le piazze del campionato italiano, ricevendo sia elogi da calciatori e giornalisti, sia l’applauso dei tifosi delle squadre che allenava, poiché l’allenatore svedese riuscì a vincere una Coppa Italia con la Roma nel 1986 facendo così qualificare la Roma alla Coppa delle Coppe dell’edizione successiva, per poi approdare a Genova nella sponda della Sampdoria, in cui fece vincere la quarta Coppa Italia alla Squadra sampdoriana, che grazie ai suoi insegnamenti, riuscì non solo a trionfare nella coppa nazionale italiana, ma con il punteggio di 6-1 sulla malcapitata Ancona, dando alla Sampdoria il doppio record di squadra campionessa con il maggiore scarto di reti segnate sulla squadra avversaria. Poi venne l’approdo alla Lazio, dove Sven Goran Eriksson divenne l’artefice del biennio più glorioso della squadra bianco cerulea romana, poiché con i capitolini laziali, l’allenatore Svedese vinse la Coppa delle Coppe dell’edizione 1998-1999, dove la Lazio batté 2-1 il Real Mallorca, e questa vittoria fu un altra doppia vittoria poiché quell’edizione fu l’ultima edizione del torneo della Coppa Europea delle Coppe,  ed laziali vincendo quella finale, ebbero come ulteriore premio di tenere con se la coppa delle coppe dell’ultima finale disputata del torneo. Purtroppo Sven Goran Eriksson ci ha lasciato dopo una dura lotta contro un male incurabile, ma il suo ricordo vivrà in eterno insieme adi suoi trionfi come allenatore, che ha dato un grande esempio positivo ad intere generazioni di sportivi di tutto il mondo

Ternana Live ringrazia quelli della Samp per l’immagine concessa

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All’anfiteatro di Interamna-Terni veniva giocato Lo ”strappalla”, il gioco dell’Antica Roma che ha fatto nascere i giochi con la palla moderni

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La passione per gli sport con la palla e soprattutto il calcio non nasce nell’epoca moderna, ma viene dalle epoche antiche in cui I romani giocavano ad un gioco con la palla denominato ”Strappalla”, i quali a loro volta conobbero alcuni giochi con le sfere che erano diffusi tra gli antichi greci, poiché i romani occuparono dei territori ellenici del II secolo a.C. Tali giochi erano diffusi presso gli antichi greci con i nomi di ”Harpaston” ed ”Episkouros”, che tradotti in italiano significano ”strappalla” e ”calpalla”,  in cui due squadre si affrontavano usando in entrambi le mani ed i piedi, con la differenza che nell’Harpaston si usavano le mani ed i piedi per fare punto, mentre nell’Episkouros si potevano usare solo le mani per passare la palla,  mentre solo i piedi dovevano essere usati per fare i punti, ed in entrambi i giochi l’obbiettivo della squadra era di portare la palla oltre la linea del campo. I romani affascinati da questi due giochi decisero di modificarli lievemente, rendendolo più veloci e dove la linea del campo venne in parte sostituita dalle assi di legno nello strappalla-episkouros, mentre nello strappalla-harpaston il gioco rimane invariato con le stesse regole che si usavano nei territori greci, ed i nuovi giochi seppure diversi diventano i principali sport dell’Antica Roma, diffusi tra adulti e bambini. L’importanza di questo gioco fa si che le partite vengano disputati negli anfiteatri e nelle arene della penisola italica, dove le squadre cittadine si affrontano tra di loro in partite combattute. Gli antichi romani diffusero poi un tutto il territorio che apparteneva alla Repubblica dell’Antica Roma e poi dell’Impero Romano Erano infatti frequenti varie partite fra i romani e le popolazioni autoctone dell’Impero Romani, anticipando con molto anticipo le sfide tra le nazionali dell’Italia e della Francia, della Germania, della Grecia, della Spagna, del Portogallo e di tutte le micro nazioni dell’impero romano, con la partita più famosa che fu giocata contro i britannici nel 276 d.C. e vide proprio i “barbari inglesi” prevalere col punteggio di 1-0.

La redazione di Ternana Live ringrazia wikipedia per l’immagine concessa

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