Dopo la battaglia di Monteaperti vinta da i Ternani nel 1260, la città di Terni iniziò dei secoli di battaglie contro i comuni nemici, che al tempo erano numerosi e andavano da Perugia a Narni, da Viterbo a Rieti, per non parlare di Spoleto e Foligno, e nel 1400 Terni divenne semi-indipendente da Roma poiché le numerose rivolte anti-romane finivano con la devastazione delle case dei governatori romani, che decisero per quasi un secolo di andare a vivere fuori il comune di Terni, ed esclusa qualche tassa da pagare all’Urbe Eterna, Terni era ormai libero dalla dominazione romano-pontificia, che non riusciva a controllare quella città umbra ribelle ed indomita.
La potenza militare ed economica di Terni era difesa dal suo esercito potente, il quale era composto da guerrieri valorosi e mercenari combattivi come Ludovico Aminale che partecipò alla disfida di Barletta in cui 13 cavalieri italiani batterono 13 cavalieri francesi, oppure i fratelli Tomassoni che vennero premiati con la corona d’oro dal Re di Francia Carlo IV, oppure Michelangelo Spada cameriere segreto di Sua Santità Giulio III che difendeva gli interessi dello Stato Pontificio, oppure Orazio Nucula che aveva combattuto contro i turchi in Libia e fu anche esso amico del Papa Giulio III.
La potenza militare ternana era tale che anche Cosimo I de Medici della Toscana e Filippo II di Spagna insieme ad altri capi di stato del periodo, usavano come centro di addestramento per le proprie truppe, e come città per l’acquisto di mercenari da fare combattere nelle guerre d’Italia che all’epoca erano diffuse nella Penisola Italiana.
Ma come mai Terni era all’epoca una città di guerrieri e e valorosi soldati?
Semplice perché il comune di Terni dopo l’assedio ed i massacri dei viterbesi del 1174, decise di non essere più impreparato agli assedi delle città vicine, e quindi grazie alla borghesia ed alla classe operaia dell’epoca, decise di creare un forte esercito territoriale, con una milizia mercenaria che avesse una sede a Terni, ma composta anche dai peggiori elementi che erano stati condannati a morte nelle loro città, e che nella città Umbra avrebbero trovato riparo a patto che avessero difeso Terni e la sua Provincia Comunale, con un permesso speciale fare ogni tipo di violenza, che andava dal furto al saccheggio nei comuni nemici, dove avrebbero potuto anche tenere il bottino rubato, ma nella clausola cera scritto che non avrebbero potuto rubare un centesimo nel comune umbro, e se lo avessero fatto sarebbero stati torturati ed uccisi sulla pubblica piazza ternana. Ma grazie all’appello del comune di Terni, la città del sud dell’Umbria rimase inviolata dalle aggressioni die comuni vicini, grazie alla difesa territoriale portata avanti dai peggiori criminali e malfattori europei, che avevano commesso ogni sorta di crimine nelle zone d’Italia, e che il Comune di Terni paradossalmente li reputava adatti a fare le guerre a difendere il territorio, e la specializzazione dei soldati-criminali, permise che anche i Re ed i Capi di Stato stranieri delle potenze europee vedessero la città umbra come un centro da rispettare.
Ma se la città era dominata dai malandrini dell’epoca, anche la popolazione femminile doveva tenere a bada quei soldati-criminali, ed ecco che la città si riempì di prostitute per dare soddisfazioni sessuale ai guerrieri malandrini, tanto più che un soldato pontificio che venne a vivere a Terni per fare addestramento rimase sconvolto dalla città che reputò sporca e scostumata, e rimase attonito poiché se la città era militarmente potente ed economicamente ricca, purtroppo era moralmente sporca e degradata, ed era diventato un luogo dove la peggiore feccia aveva trovato riparo.
L’indipendenza della città di Terni purtroppo finì solo nel 1564 con la definitiva invasione pontificia, ma per tre secoli Terni fu una città potente e fiera