EDITORIALE

Ternana prima in solitaria – Onore alle Fere, ma è giusto rimanere con i piedi per terra

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Quanto vale il primato in classifica delle Fere dopo 9 turni di campionato, ossia dopo un quarto scarso di stagione? Molto sul piano psicologico, vedi grande entusiasmo della tifoseria e livelli di consapevolezza e di autostima del gruppo. Poco a livello pratico. Perché ad una sola lunghezza di distanza (18 punti contro 19) ci sono Genoa (di scena sabato al “Liberati”), Bari (da affrontare al San Nicola venerdì 28 ottobre), Frosinone (scontro diretto in programma allo “Stirpe” lunedì 26 dicembre) e Reggina. Ma soprattutto perché con 29 gare da disputare e quindi con 87 punti ancora in palio ad ogni compagine, Ternana compresa, potrebbe accadere di tutto, in positivo e in negativo. Inoltre questa squadra, salvo le brutte prestazioni sfociate nelle sconfitte di Ascoli e Modena, ha sempre offerto prestazioni buone se non addirittura ottime, vincendo con pieno merito contro Perugia, Cittadella, Palermo e Benevento, superando a fatica ma senza rubare nulla Reggina e Parma e recriminando a giusta ragione per lo sfortunato pareggio casalingo contro il Cosenza. Dunque al momento si registrano 2 sconfitte (giuste), un pareggio (decisamente “avaro”) e 6 vittorie, con 16 gol realizzati (uno in meno rispetto alla Reggina e 2 in meno rispetto al Bari) e 11 subiti (come Ascoli, Bari, Cosenza e Modena e alle spalle di Reggina, Genoa, Frosinone, Cagliari, Parma e Benevento). Insomma, dopo un avvio col freno a mano tirato (vedi doppio k.o. esterno contro Ascoli e Modena, successo interno contro la Reggina e pareggio beffardo contro il Cosenza) le Fere registrano una brusca accelerazione, con una straordinaria cinquina di vittorie, peraltro mai centrata nella B a girone unico. Eppure, al di là di qualsiasi scaramanzia che ci è del tutto estranea, è doveroso tenere i piedi per terra per una lunga serie di motivi, dal calendario complicato (vedi sopra) ai problemi di infermeria che al momento affliggono soprattutto il centrocampo. E in ogni caso la rinuncia forzata almeno fino a gennaio a Capuano, a nostro avviso per distacco migliore difensore in rosa, nel medio-lungo periodo rischia di incidere in negativo. Pessimismo eccessivo? No, sano realismo. Tuttavia nel frattempo è giusto rendere onore a tecnico, giocatori, dirigenza e proprietà. E applaudire a scena aperta i tifosi.

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