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Marco Claudio Tacito: l’imperatore romano nato a Terni che salvò Roma dagli eruli dai goti e dai persiani

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«Nella bontà, nella clemenza, nella giustizia, nell’equità, nella prudenza, nelle liberalità e nell’altre virtù a’ Principi convenevoli, superò molti dei suoi migliori predecessori…»

 

Marco Claudio Tacito è stato un imperatore romano, nato a Terni nel 200 d.C. in quell’Interamna Nahars che fu la città dominatrice della VI Regio Umbria per tutta la durata della Repubblica dell’antica Roma e per tutto l’Impero Romano, perché grande fu il legame tra città della Conca e la Città Eterna.

Marco Claudio Tacito prese il potere dopo la morte dell’ imperatore Aureliano, grazie all’acclamazione dell’esercito che lo giudicava un grande militare, e per questo i comandi dell’esercito romano lo vollero come nuovo imperatore, e la carica imperiale gli venne conferita a Roma verso la fine del 275. Tra i suoi primi atti ufficiali vi fu la deificazione di Aureliano e la cattura e messa a morte di molti dei cospiratori coinvolti nel suo assassinio per ridare ordine e stabilità all’Impero Romano, il quale era ancora potente ma in preda a dei problemi interni di tipo gestionale.

Marco Claudio Tacito però fu un imperatore illuminato che riportò l’ordine all’interno delle istituzioni imperiali, ma al tempo stesso fece pace col senato romano, al quale concesse molti benefici che riavvicinarono la figura dell’imperatore ai senatori romani, e riportando la pace tra il governo romano ed il Senato. Proclamò sulle proprie monete la clementia temporum, che significa il perdono pubblico per i crimini lievi, fatti dalla popolazione in difficoltà e Marco Claudio Tacito oltre ad essere magnanimo, fu anche un imperatore che credeva nella laicità dello stato, poiché sotto di lui si placarono le persecuzioni contro i cristiani e le altre religioni dell’impero quali l’ebraismo ed i culti minori non pagani, poiché Marco Claudio Tacito che voleva compattare la società imperiale romana, non assunse il titolo pagano di deus et dominus natus assunto da Aureliano e non coniò alcuna moneta in onore della divinità solare favorita dal suo predecessore come il Sol Invictus, che pure compare raffigurato in quelle dedicate alla Providentia Deorum ; al contrario alcune sue monete recano il digramma SC, relativo alla coniazione controllata dal Senato, mentre altre sono dedicate al genivs senatvs, come gesto di conciliazione con i senatori romani, perché Marco Claudio Tacito fu un imperatore autorevole ma al tempo stesso rispettoso della società civile. Assunse i titoli di auctor verae libertatis[1] e, sulle monete, di restitutor rei, come premio che a sua volta gli diede il senato per aver rispettato le libertà del popolo romano e l’autonomia senatoriale.

Marco Claudio Tacito fu un grande militare in tempo di guerra ed al tempo stesso anche un ottimo imperatore nella lotta al crimine e nella gestione della creazione di nuove opere pubbliche, poiché attraverso le indagini dei ”vigiles” che erano i poliziotti dell’antica Roma, egli catturò e punì i responsabili della morte di Aureliano, e successivamente riordinò ed ammodernò la rete stradale dell’impero favorendo i commerci tra le provincie dell’impero ed al tempo stesso favorendo la compattazione delle genti dell’impero romano, per rinnovare ed ammodernare per l’epoca il vasto impero romano che diventava sempre più complesso da gestire.

Marco Claudio Tacito ottenne poi delle grandi vittorie militari che ne consolidarono il potere come imperatore e la fama di grande capo militare, poiché decise di proteggere i confini dell’impero romano che erano minacciate dalle tribù germaniche degli Eruli e i Goti che saccheggiavano i territori dell’Asia Minore che equivalgono alla Turchia, e riuscì a batterli in quattro battaglie consecutive nei scontri avvenuti nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia e nella Cilicia, dove riuscì a ricacciare oltre i confini romani le tribù germaniche tentarono di invadere l’impero; dopo averli battuti in modo che le tribù germaniche per quasi due secoli non misero più piede all’interno dell’impero romano per svariati secoli ed assumendo così il titolo di ”Gothicus maximus”. Marco Claudio Tacito dopo le vittorie contro i germanici, si impegnò nella guerra contro i persiani che Aureliano aveva avviato, ed anche qui riuscì a vincere contro i persiani che minacciavano l’impero romano, dove seppur in maniera più sofferta riuscì a contenere le minacce delle popolazioni orientali, venendo ricordato dai posteri come l’imperatore che rinnovò l’impero dando orgoglio sia alla città di Roma che alla città di terni che gli diede i natali.



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