Dopo la tragedia della seconda guerra mondiale l’Urss, il due marzo del 1967, decise di giocare in notturna contro la Ternana, memore della resistenza fatta dai partigiani russi insieme ai partigiani ternani, sulle montagne umbre e come simbolo di pace tra i popoli durante la guerra fredda tra capitalismo americano e socialismo operaio sovietico, per ringraziare i ternani della resistenza comune al nazismo, a cui sarebbe seguita la vista ufficiale del cosmonauta russo-sovietico Alexei Leonov, il primo astronauta che passeggiò nello spazio cosmico, restando però legato ad un cavo d’acciaio all’ astronave Voshod 2.
Ma per quanto riguarda la partita, i russo-sovietici rimasero legati alla memoria della guerra e della resistenza italiana, e qui a Terni, centinaia di soldati russo-sovietici, combatterono a fianco dei partigiani e combattenti della liberazione italiani, e da allora l’ambasciata russo-sovietica, manda un proprio rappresentante in segno di amicizia, per commemorare la resistenza al nazismo ed ai suoi alleati, per accettarono l’invito della Ternana, a giocare un amichevole allo stadio di Viale Brin nei pressi delle fabbriche di Terni, poiché la nazionale russo-sovietica, in quegli anni era stata Campione d’Europa nel 1960 e si era classificata quarta a Campionato Mondiale di Calcio nel 1966.
I Russi-sovietici, fieri dell’invito, giocarono in uno stadio della Ternana pieno di tifosi rossoverdi, i quali, nonostante la vittoria, per 2-0 della nazionale russo-sovietica, applaudirono gli ospiti che giocarono all’insegna dell’amicizia e del rispetto