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A Terni: Umbria Brasile 1-0

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Non ci credeva nessuno: non ci credevano i giocatori del Brasile, futuri campioni del mondo nei mondiali del 1994, non ci credeva il pubblico brasiliano, che era venuto allo stadio Libero Liberati di Terni pensando di ottenere una vittoria facile contro una rappresentativa regionale umbra, non ci credeva il pubblico di Terni che esultò per quella vittoria incredibile e stupenda, e per ultimi non ci credevano i giocatori perugini ed eugubini di venire applauditi ed acclamati a Terni. Invece andò davvero in questo modo: il Brasile, composto da tutti quei calciatori che dominavano negli stadi europei e mondiali, venne battuto dalla TOP UMBRIA, la rappresentativa dei calciatori di Ternana, Perugia e Gubbio, squadre che all’epoca militavano in serie C, il tutto nella festa generale del pubblico rossoverde, che per un giorno non rappresentava solo la Ternana, ma l’Umbria intera. Ma andiamo per ordine: il Brasile, che si trovava in Italia, per disputare i mondiali di calcio del 1990, cercava una squadra locale per un amichevole d’allenamento, trovando la disponibilità di Ternana, Perugia e Gubbio, le quali decisero di partecipare non singolarmente, ma come rappresentativa unica, scegliendo però lo Stadio Libero Liberati di Terni, come sede per la gara, vista la vicinanza della città umbra, con la sede dell’albergo del Brasile. Il Brasile, infarcito di campioni, ma qualificatosi ai Mondiali di Italia 1990 con molta fatica, cerca una goleada, soprattutto contro una squadra nata dal niente, per ridare all’ambiente brasiliano quella serenità che mancava alla vigilia del campionato iridato. Dall’altra parte si pensa a non prendere troppi goal, visto il divario tecnico tra le due squadre, inoltre ce molto scetticismo nella stampa locale, poiché viene vista con molta perplessità, se non con contrarietà, una rappresentativa umbra, composta da squadre rivali tra di loro come Ternana, Perugia e Gubbio. Viene comunque deciso di disputare la partita al Liberati di Terni, dove da una parte ce il ”Golia” Brasile, una corazzata di talenti internazionali, mentre dall’altra parte ce il ”Davide” Top Umbria, con giocatori della serie c italiana, che provengono da squadre differenti ed ostili tra di loro. il tutto nei pronostici a favore dei brasiliani. La partita inizia, ma poco dopo dal calcio d’inizio, è l’Umbria che si porta in avanti, e si rende pericolosa, tanto più che Galvao e Dunga, futuri campioni del mondo e d’Europa, si lasciano scappare Pochesci della Ternana, e devono fermarlo con un fallo, tanto vistoso quanto inutile, che comporta una punizione tra il centrocampo e l’area di rigore. A quel punto avvengono due episodi, che per motivi diversi hanno dell’incredibile: Artistico del Perugia, con tiro simile a quello che nel 1997 farà il brasiliano Roberto Carlos contro la Francia , beffa Taffarel al Libero Liberati di Terni, segnando da quasi 40 metri, e ancora più incredibile, viene applaudito da tutto il pubblico Ternano: avete capito bene, un perugino che viene acclamato come campione a Terni, dopo che ha realizzato un goal da cineteca. A quel punto, il Brasile, scosso dal goal subito a freddo, inizia a giocare con maggiora aggressività, però senza andare in goal, anzi, prima un cross di Careca, dalla fascia destra, viene indirizzato verso il brasiliano Muller, che clamorosamente a meno di un metro di una porta vuota, si fa sfuggire il pallone, e fa finire l’azione in calcio d’angolo. Poco dopo, Careca, Muller e Mozer, che mietevano goal a ripetizione, nei campionati mondiali e continentali, qui si vedono negare i goal dalla parate (strepitose) di Stefano Vinti, portiere umbro (del Perugia) che prima, su un paio di uscite rocambolesche, gli impedisce di tirare a porta,  e poco dopo, devia un tiro di Careca sul palo, per poi bloccare la palla con un tuffo plastico, il tutto tra gli applausi del pubblico ternano: non è uno scherzo, Vinti perugino doc viene applaudito dalla tifoseria ternana, e nonostante sia un calciatore della serie C italiana, sventa gli attacchi di calciatori di serie A  brasiliani, impegnati in coppe continentali e mondiali. Il Brasile, a quel punto scosso, ma non domo, si lancia in un assalto all’arma bianca, ma qui succede un altro dei tanti miracoli di quella sera: cross su dopo un calcio del Brasile, palla a centro area per Careca, che colpisce di testa, ma la palla si stampa sulla traversa e poi la difesa umbra (composta da giocatori della Ternana), spazza via il pallone dopo aver dribblato nella propria area lo stesso Careca, impedendo all’attaccante brasiliano del Napoli di segnare: avete capito bene, l’attaccante del Brasile, che giocava con in Napoli di Maradona, famoso per le sue incursioni dentro l’area di rigore, qui si ritrova bloccato e dribblato dai difensori della Ternana, che militavano in serie C, e non riesce a segnare dei goal facili. A quel punto però ,anche se siamo ancora nel primo tempo, avviene l’apoteosi: giocata tutta di prima del Brasile, palla al limite dell’area da Careca a Muller, semi rovesciata dello stesso Muller, ma il tiro che sarebbe stato imparabile per molti portieri delle massime serie di tutto il mondo, viene respinto di pugno, dal portiere Vinti: lo so, molti di voi stenteranno a crederci, Vinti del Perugia che para una rovesciata a Muller, brasiliano impegnato nel Torino, ma ancora più incredibile, la parata di Vinti viene applaudita da tutto lo Stadio della Ternana: non è un sogno, il pubblico Ternano che acclama come eroe un giocatore di Perugia e del Perugia. Dopo questa azione, finisce il primo tempo, con lo stupore dei brasiliani, per il risultato (momentaneamente) sfavorevole, ma nel secondo tempo,(goal a parte segnato dall’Umbria), avverranno episodi ancora più incredibili, sia sul campo che sugli spalti .Già all’inizio del secondo tempo, gli attaccanti brasiliani, rimangono imbrigliati , nella difesa arcigna della Top Umbria, che è la stessa della Ternana, la quale non lascia spazi di gioco ai giocatori con la maglia Verdeoro (dimenticavo, la Top Umbria aveva una particolare divisa BiancaRossaAzzurra in onore a Perugia, Ternana e Gubbio con lo sponsor ILVA che gestiva l’acciaieria di Terni) poi, quando l’unico pallone del Brasile riesce ad arrivare in avanti, Careca che con una serie di dribbling arriva a tu per tu con Vinti, spara un bolide che però viene respinto dal portiere umbro-perugino, e il successivo tentativo di Muller di fare goal, verrà impedito dagli umbro-ternani Giulio Forte e Arcangelo Sciannimanico, che favoriranno la parata in due tempi di Stefano Vinti, il tutto tra gli applausi scroscianti del pubblico del Libero Liberati: qualcuno dirà come è possibile perugini e ternani abbiano giocato (e vinto) insieme, e ancora di più come un perugino diventi l’eroe di Terni, ma il calcio talvolta unisce anche la genesi e la nemesi. Dopo quest’ultimo episodio, l’allenatore Sebastiao Lazaroni, preoccupato per un amichevole che doveva ridare il morale alto ai giocatori brasiliani, dopo le difficoltà nelle qualificazioni, e che si sta trasformando in una (quasi) figuraccia, decide di sostituire Careca e Muller, e di far esordire (avete capito molto bene) bene i futuri campioni del mondo Romario e Bebeto, sul terreno del Liberati, per cercare (ormai) almeno il pareggio, ma qui avviene il miracolo che porta alla leggenda, quasi come la sfida di Davide contro Golia: l’allenatore umbro-ternano, Claudio Tobia decide di mettere a difesa quattro giocatori, tutti della Ternana, tutti trentenni, ormai (purtroppo) a fine carriera, per marcare due giovani brasiliani poco più che ventenni, che giocheranno i mondiali, e che sono campionai internazionali affermati. Per qualcuno, è il gesto di un allenatore sprovveduto, ma che invece si rivelerà una mossa azzeccata: infatti Romario e Bebeto troveranno la porta chiusa, sia grazie a qualche ulteriore prodezza di Vinti, ma soprattutto al carattere della difesa umbro-ternana, che impedirà ai Verdeoro di creare ulteriori problemi. La partita finirà in un tripudio di applausi per i giocatori umbri che portarono a casa questa esaltante vittoria contro avversari più quotati, rimanendo elogiati anche dalla stampa italiana e brasiliana, dimostrando che con il carattere tutto si può.

ringraziamo il sito giornalistico storie del boskov per la foto donataci

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1994: Sven Goran Eriksson vince la Coppa Italia con la Sampdoria stabilendo un record tuttora imbattuto

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Sven Goran Eriksson ci ha lasciato, ed oltre ad essere un allenatore vincente in tutte le piazze dove diretto le squadre calcistiche, è stato anche un allenatore della Sampdoria, la squadra genovese che da cinquanta anni e gemellata con la Ternana, e proprio con i genovesi blucerchiati, l’allenatore svedese ha ottenuto un record che é quello della finale vinta con il maggiore scarto di goal segnati, poiché la Sampdoria allenata da Sven Goran Eriksson vinse con l’Ancona per il risultato di 6-1, che è il risultato con il maggiore scarto di reti segnate in una finale di Coppa Italia, e questo risultato è merito della potenza della squadra blucerchiata genovese, ma anche della disposizione tattica decisa dall’ottimo allenatore svedese, che da profeta del 4-4-2, riuscì a far diventare la Sampdoria una squadra vincente nei risultati ma anche potente da un punto di vista della preparazione atletica, e fu proprio l’atletismo praticato da Eriksson che permise ai doriani di vincere la Coppa Italia, prima eliminando le avversarie considerate a torto più forti, e poi annichilendo gli anconetani bianco rossi per il risultato di 6-1 che è ancora un record imbattuto per via delle reti segnati dalla Sampdoria, in una finale che è ancora ricordata con orgoglio dai blucerchiati gemellati dei ternani.

Ternana Live ringrazia Quelli della Samp per la foto fornitagli

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Se ne è andato Sven Goran Eriksson: Ternana Live fa le condoglianze ai gemellati sampdoriani

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Ci ha lasciato Sven Goran Eriksson, a seguito di una lotta contro un male che non gli ha lasciato scampo. Sven Goran Eriksson è stato uno degli allenatori più vincenti di tutti i tempi, e che ha rivoluzionato il calcio con metodi di gioco efficaci ed innovativi, che gli hanno permesso di vincere ovunque, anche con delle squadre considerate modeste ma che alla fine vincevano campionati e coppe contro squadre considerate più blasonate. Sven Goran Eriksson cominciò una carriera piena di successi con l’IFK Goteborg che grazie ai suoi insegnamenti divenne la prima squadra svedese a vincere una coppa europea di calcio, trionfando nella doppia finale della coppa uefa 1981-1982 contro l’Amburgo vincendo per 3-0 in Svezia ed 1-0 in Germania, a cui seguirono successi in Portogallo dove con il Benfica di Lisbona vinse il campionato portoghese e la coppa del Portogallo, a cui seguì l’approdo nel campionato italiano dove Sven Goran Eriksson vinse in tutte le piazze del campionato italiano, ricevendo sia elogi da calciatori e giornalisti, sia l’applauso dei tifosi delle squadre che allenava, poiché l’allenatore svedese riuscì a vincere una Coppa Italia con la Roma nel 1986 facendo così qualificare la Roma alla Coppa delle Coppe dell’edizione successiva, per poi approdare a Genova nella sponda della Sampdoria, in cui fece vincere la quarta Coppa Italia alla Squadra sampdoriana, che grazie ai suoi insegnamenti, riuscì non solo a trionfare nella coppa nazionale italiana, ma con il punteggio di 6-1 sulla malcapitata Ancona, dando alla Sampdoria il doppio record di squadra campionessa con il maggiore scarto di reti segnate sulla squadra avversaria. Poi venne l’approdo alla Lazio, dove Sven Goran Eriksson divenne l’artefice del biennio più glorioso della squadra bianco cerulea romana, poiché con i capitolini laziali, l’allenatore Svedese vinse la Coppa delle Coppe dell’edizione 1998-1999, dove la Lazio batté 2-1 il Real Mallorca, e questa vittoria fu un altra doppia vittoria poiché quell’edizione fu l’ultima edizione del torneo della Coppa Europea delle Coppe,  ed laziali vincendo quella finale, ebbero come ulteriore premio di tenere con se la coppa delle coppe dell’ultima finale disputata del torneo. Purtroppo Sven Goran Eriksson ci ha lasciato dopo una dura lotta contro un male incurabile, ma il suo ricordo vivrà in eterno insieme adi suoi trionfi come allenatore, che ha dato un grande esempio positivo ad intere generazioni di sportivi di tutto il mondo

Ternana Live ringrazia quelli della Samp per l’immagine concessa

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All’anfiteatro di Interamna-Terni veniva giocato Lo ”strappalla”, il gioco dell’Antica Roma che ha fatto nascere i giochi con la palla moderni

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La passione per gli sport con la palla e soprattutto il calcio non nasce nell’epoca moderna, ma viene dalle epoche antiche in cui I romani giocavano ad un gioco con la palla denominato ”Strappalla”, i quali a loro volta conobbero alcuni giochi con le sfere che erano diffusi tra gli antichi greci, poiché i romani occuparono dei territori ellenici del II secolo a.C. Tali giochi erano diffusi presso gli antichi greci con i nomi di ”Harpaston” ed ”Episkouros”, che tradotti in italiano significano ”strappalla” e ”calpalla”,  in cui due squadre si affrontavano usando in entrambi le mani ed i piedi, con la differenza che nell’Harpaston si usavano le mani ed i piedi per fare punto, mentre nell’Episkouros si potevano usare solo le mani per passare la palla,  mentre solo i piedi dovevano essere usati per fare i punti, ed in entrambi i giochi l’obbiettivo della squadra era di portare la palla oltre la linea del campo. I romani affascinati da questi due giochi decisero di modificarli lievemente, rendendolo più veloci e dove la linea del campo venne in parte sostituita dalle assi di legno nello strappalla-episkouros, mentre nello strappalla-harpaston il gioco rimane invariato con le stesse regole che si usavano nei territori greci, ed i nuovi giochi seppure diversi diventano i principali sport dell’Antica Roma, diffusi tra adulti e bambini. L’importanza di questo gioco fa si che le partite vengano disputati negli anfiteatri e nelle arene della penisola italica, dove le squadre cittadine si affrontano tra di loro in partite combattute. Gli antichi romani diffusero poi un tutto il territorio che apparteneva alla Repubblica dell’Antica Roma e poi dell’Impero Romano Erano infatti frequenti varie partite fra i romani e le popolazioni autoctone dell’Impero Romani, anticipando con molto anticipo le sfide tra le nazionali dell’Italia e della Francia, della Germania, della Grecia, della Spagna, del Portogallo e di tutte le micro nazioni dell’impero romano, con la partita più famosa che fu giocata contro i britannici nel 276 d.C. e vide proprio i “barbari inglesi” prevalere col punteggio di 1-0.

La redazione di Ternana Live ringrazia wikipedia per l’immagine concessa

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