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Coppa Italia: Ternana 1-1 Avellino (5-4 d.c.r.). Furlan elimina i Lupi dal dischetto. Partita sofferta, le fere volano al Dall’Ara di Bologna

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Termina 5-4 ai calci di rigore, il primo match della Ternana 2021/2022, contro l’Avellino di Piero Braglia, già noto nella scorsa stagione per aver cercato di mettere i bastoni fra le ruote ad una corazzata che ha vinto entrambe le sfide all’andata e al ritorno contro i lupi campani.

La Ternana infatti, il prossimo 16 Agosto sarà al Dall’Ara per sfidare il Bologna di Siniša Mihajlović.

E’ stata anche la prima partita aperta al pubblico (1.497 spettatori) con green pass alla mano dopo quasi un anno di totale assenza dal Liberati.

Tra i titolari di Lucarelli ci sono i neo acquisti Ghiringhelli e Agazzi, davanti a Peralta, Falletti, Furlan e Vantaggiato.

Match fin da suubito complicato per le Fere, con i lupi che si esercitano in diversi interventi scomposti e pericolosi soprattutto sul temuto Cesar Falletti.

Al 25′ i campani passano immeritatamente in vantaggio con il primo tiro in porta eseguito da D’Angelo ben servito da Bernardotto.

L’Avellino si esalta, e si rende di nuovo pericoloso con una conclusione dalla distanza di Carriero.

Sullo scadere del primo tempo rapida combinazione tra Furlan e Falletti con il tiro dell’uruguaiano che termina sopra la traversa.

Secondo tempo senza sostituzioni per entrambe le compagini.

Al 52′ grande azione in solitaria di Peralta che serve Vantaggiato ma la conclusione del numero 10 rossoverde termina ampiamente fuori.

Lucarelli, a questo punto effettua un doppio cambio inserendo Pettinari e Paghera al posto di Proietti e Vantaggiato.

Dieci minuti più tardi la Ternana, trova il meritato pareggio grazie ad uno splendido assist di Salzano che serve Pettinari la cui conclusione si stampa sulla traversa e, sul prosieguo dell’azione, Falletti infila in rete per l’1-1.

Grandissime proteste degli ospiti per un presunto fuorigioco ma per Baroni è tutto regolare.

Al 76′ Lucarelli fa uscire Cesar Falletti per non rischiare un serio infortunio dopo l’ennesimo fallo subito, e non fischiato, al suo posto entra Mazzocchi.

Successivamente spazio anche a Sørensen e Capone per Peralta e Ghiringhelli.

Al 92′ Kontek ferma irregolarmente al limite dell’aria Plescia lanciato a rete: espulsione diretta e Ternana in 10 per tutti i tempi supplementari.

Entrambi gli allenatori optano per il 6° cambio e Lucarelli sceglie di far entrare Celli al posto di Agazzi.

Al 100′ l’Avellino colpisce la traversa con Matera dal limite dell’area. Nel secondo tempo supplementare non succede più nulla e si va ai rigori.

La Ternana inizia malissimo la lotteria dei rigori con Paghera e Capone che sbagliano i penalty, ma peggio fa l’Avellino che sbaglia al terzo, quarto e quinto rigore con De Francesco, Maniero e Rizzo, il rigore decisivo è firmato da Furlan che proietta le fere ai trentaduesimi di finale di Coppa Italia, contro il Bologna di Siniša Mihajlović, incontro previsto per lunedì 16 alle ore 18:00 allo stadio Dall’Ara, il match andrà in diretta anche su Italia Uno.

Il tabellino:

Ternana (4-2-3-1): Iannarilli; Ghiringhelli (81′ Capone), Boben, Kontek, Salzano; Agazzi (91′ Celli), Proietti (58′ Pettinari); Peralta (81′ Sørensen), Falletti (76′ Mazzocchi), Furlan (c); Vantaggiato (58′ Paghera). A disposizione: Casadei, Morlupo, Russo, Onesti.

Allenatore: Cristiano Lucarelli

Avellino (3-5-1-1): Forte; Silvestri, Dossena, Scognamiglio; Ciancio (91′ Rizzo), Carriero (80′ Matera), Aloi (c), D’Angelo (67′ Maniero), Mignanelli (57′ Tito); Mastalli (67′ De Francesco); Bernardotto (57′ Plescia). A disposizione: Pane, Pizzella, Sbraga, Miceli, Messina.

Allenatore: Piero Braglia

Arbitro: Niccolò Baroni di Firenze

Assistenti: Claudio Barone e Daisuke Emanuele Yoshikawa di Roma1

IV ufficiale: Ermanno Feliciani di Teramo

Reti: 62′ Falletti (T); 25′ D’Angelo (A)

Ammoniti: 33′ Proietti, 44′ Ghiringhelli, 94′ Paghera (T); 10′ Mignanelli, 19′ Dossena, 40′ Carriero, 63′ Aloi, 103′ Silvestri (A)

Lucarelli (T)

Espulso: 90+2′ Kontek (T)

Spettatori: 1.497 per un incasso di 14 mila 488 euro

 

GALLERIA FOTOGRAFICA:

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Fotografie di Stefano Principi

 

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Ultimi giorni di mercato: è necessario uscire dalla confusione e migliorare la rosa!

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L’inizio di stagione non è stato per niente facile, le preoccupazioni sono lecite ma non facciamoci prendere eccessivamente dall’angoscia. D’altronde siamo solo all’inizio! Sono passati due giorni dalla sconfitta interna contro il Pescara alla prima giornata di Campionato e ciò che rimane è l’amaro in bocca, sia per la sconfitta, sia per l’enorme confusione che si è notata (sotto vari punti di vista). Andiamo per ordine.

I protagonisti di tutto ciò sono Società, mercato, calciatori e mister. Le prime due situazioni sono correlate tra loro, la società, come è ormai noto, dispone di risorse limitate e l’opera di razionalizzazione è sempre in atto (non ultimo il passaggio ad altra compagnia del Bus di squadra a prezzi più convenienti). Su questa scia il duo Foresti-Mammarella sta facendo di necessità e virtù: gli acquisti già ufficializzati o arrivano in prestito o dal mercato degli svincolati oppure sono fuori dal progetto delle varie squadre. Ma tant’è, l’obiettivo rimane comunque quello di incrementare il livello generale della rosa. La squadra al momento è di buon livello per la categoria, secondo le nostre stime (sulla carta) se la giocherà con almeno altre quattro o cinque società. L’organico è da completare, un po’ in tutti i ruoli, ma comunque i sta lavorando per dare a Mister Abate le soluzioni adeguate (Cianci è in arrivo, come altri due difensori esperti, probabilmente un portiere verificato in categoria e magari anche un altro giocatore offensivo saranno i prossimi colpi in entrata).

Come già detto la rosa complessiva è composta da elementi validi, ma sembra mancare di quei “top player” in grado di fare la differenza, come lo erano ad esempio Mammarella stesso, l’ex capitano Defendi, Furlan, Partipilo, Falletti e Palumbo in serie C nella stagione 20/21. Tuttavia non sempre la squadra di grandi “campioni” va poi a vincere il campionato, si prenda come esempio la Juve Stabia dello scorso anno che con una squadra da buon piazzamento playoff ha vinto il campionato mentre il Catania favorito ha rischiato fino all’ultimo addirittura i Play Out. Oltre al calciomercato, oltre alla condizione fisica, c’è bisogno dell’amalgama giusta, della forza del collettivo, di creare un gruppo con una mentalità vincente, che ad oggi però Mister Abate non sembra essere riuscito a creare. Ma qui ci vuole tempo e tutti lo sappiano. Ma l’orologio corre e di tempo ce ne sarà sempre di meno.

Oltre a tutto ciò, il Mister è parso leggermente in confusione: sistema di gioco e scelta dei singoli (molto è stato cambiato rispetto alla preparazione e al pre campionato). A livello tattico ha perso nettamente il duello contro l’esperto tecnico del Pescara Baldini, che ha messo in campo una squadra più organizzata della nostra, il regista Squizzato sempre libero ed il talento Tunjov ha messo in grande difficoltà il centrocampo rossoverde. Tante prove per ribaltare la gara, ma nulla di efficace. È necessario comunque che sia la società che la squadra facciano di tutto per regalare alla tifoseria una stagione meritovole della passione che gli stessi trasmettono ogni giorno e ad ogni weekend. Perché la ferita della retrocessione non è ancora rimarginata.


✍🏻Di Francesco Tafuri

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Chi merita rispetto sono solo i ternani, non altri !

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“Il Presidente merita un plauso e il rispetto” questo è quanto ci viene detto a nemmeno 24 ore dalla cocente retrocessione.

Ci permetteranno i “buonisti” di questo anno, i cavalieri con la spada e gli arceri sulla torre di controllo, che hanno fatto di tutto per non far entrare nemmeno uno spiffero in questa stagione, ma non siamo per niente d’accordo.

Non tanto per una questione “umana” ma semplicemente sportiva.
Chi merita rispetto è solo il pubblico.
Chi merita rispetto sono i tifosi.

Chi ha meritato il rispetto sono solo coloro che hanno riempito i gradoni del Liberati e dei vari stadi in giro per l’Italia che per l’ennesima volta devono ingoiare un boccone amaro. Di nuovo!
Nessuna contestazione durante l’anno nonostante i risultati insufficienti, squadra sempre incoraggiata e applaudita, seguito in trasferta massiccio. E ci vengono anche a dire che “in giro ci sono troppe critiche e poco appoggio”.
Non penserete davvero che crediamo di essere stati portati al mondo dalla Cicogna?

Non siamo d’accordo neanche con il nervosismo e l’ingiustificabile ricerca di pietà delle ultime ore da parte della dirigenza.
“Stiamo sotto un treno, capiteci” ci vengono a dire.
Invece i tifosi rossoverdi come stanno?
Qual è il loro umore?
Chi li deve capire?

Una retrocessione che ha un gusto amaro. Amarissimo. Arrivata dopo una stagione tormentata e finita con una disfatta in casa. L’ennesima. E per 0-3.

Qualcuno addirittura parla di “incidente di percorso, causato dal fato avverso”.
Beh, forse c’è un po’ di ipocrisia o disonestà intellettuale. Bisognava solo guardare l’orologio e attendere l’ora, un po’ come il Papa che guarda l’orologio quando Ligabue canta “Quanto tempo abbiamo”.
Ecco, quanto tempo abbiamo?
Quello della Ternana è scaduto!

E comunque l’incidente c’è stato, sarebbe stato evitabile se si fosse annusato il pericolo in tempo. La retrocessione non è figlia della sola sconfitta di ieri. La scesa in Serie C era nell’aria sin da subito, dall’inizio della stagione. Da quando la vendita societaria si è materializzata, le famose “mani sicure” non si sono rivelate tali e si è iniziato un percorso totale di smobilitazione. Si è cantato miseria sin dall’inizio, i tanti prestiti annuali senza possibilità di riscatto o i tantissimi prestiti “secchi” facevano presagire una visione miope.

Si sentiva la puzza di bruciato a chilometri di distanza.
Peccato che non tutti se ne siano accorti per tempo. E per onor del vero, peccato perché siamo stati davvero vicinissimi alla salvezza.

Difatti ci sentiamo di dire che la rosa rossoverde in proporzione al valore ha fatto (forse) anche di più di quello che realmente poteva dare.
Ma come è solito dire, chi scherza col fuoco finisce col bruciarsi.

Peccato che, sia stata sottovalutata la questione a Gennaio. Si doveva rinforzare la rosa vista la posizione in classifica e invece ci sono state cessioni di giocatori importanti e i soldi incassati dalle vendite non sono stati reinvestiti.

La Ternana oggi è una scatola semi vuota, quasi la totalità della rosa lascerà Terni per ritornare nelle società di appartenenza e qualcuno andrà via perché senza contratto rinnovato. Abbiamo sottolineato più volte la questione, senza ovviamente ricevere risposta. D’altronde è da inizio anno che poniamo a chi ha venduto e a chi ha acquistato la Ternana qualche semplice quesito: “Perché questa scelta? Qual è il progetto? C’è solidità finanziaria? Il centenario delle Fere come verrà festeggiato?Abbiamo ricevuto risposte? No!

Nessuno ha tutte le colpe, ma a nostro avviso tutti hanno una fetta di responsabilità. E ce l’ha anche chi prova o ha provato a sottrarsi a ció. Noi non dimentichiamo nemmeno chi durante l’inverno ha fatto di tutto per abbandonare la nave dopo esserci salito.

Questa tifoseria merita rispetto, la gente che rinuncia a momenti della propria vita per le Fere merita rispetto, coloro che girano l’Italia da sempre con i vessilli rossoverdi meritano rispetto.

I TERNANI MERITANO RISPETTO !

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Questa Ternana piace alla gente, con un Pereiro in più. Ma servono presto altri rinforzi !

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La Ternana vince e convince nella sua prima gara dell’anno tra le mura amiche contro il lanciatissimo Cittadella. Dopo un avvio non esaltante (dove i veneti hanno colpito anche due legni) i rossoverdi sono riusciti a trovare il gol nel primo tempo e poi legittimare la vittoria nella ripresa. Tutti i gol hanno un minimo comun denominatore: Gastón Pereiro. Il fantasista uruguagio, arrivato da poche ore a Terni dopo una vera e propria telenovela degna di una serie Latina, ha letteralmente incantato con le sue giocate i tifosi presenti al “Liberati” fornendo due assist e siglando una splendida rete. Nemmeno il tempo di arrivare che la stella di Montevideo (gettato subito nella mischia da mister Breda) si è già preso la scena facendo rimpiangere un po’ meno la partenza di Falletti direzione Cremona. Per carità, è solo la prima partita con la maglia delle Fere ed il campionato è ancora lungo e tortuoso ma come si dice chi ben comincia…
Capitolo mercato: manca poco più di una settimana alla fine del calciomercato invernale ed in Via della Bardesca tengono banco diverse situazioni, alcune di queste scottanti. Partiamo dalle note dolenti ovvero la vicenda Diakité. Come detto in conferenza stampa dal ds Stefano Capozucca al termine del match con il Citta, il giocatore si è rifiutato di scendere in campo dopo che la società ha rigettato al mittente due offerte del Palermo ritenute (giustamente) non congrue rispetto al valore del giocatore. Partendo dal presupposto che la Ternana, proprietaria del cartellino, può pretendere di vendere al prezzo che ritiene più giusto non è accettabile che un suo tesserato si rifiuti di giocare. Soprattutto in un simile momento ma principalmente per rispetto verso i tifosi e nei confronti di un club che ti ha aiutato a crescere e diventare ciò che sei. La società saprà prenderà le sue decisioni ma la patata è senza dubbio bollente. Al contrario, invece, è da lodare il comportamento di un Valerio Mantovani che nonostante alcune voci di mercato è sceso in campo disputando una grande prova. Se dovesse partire (“concorrenza” esclusa) un difensore di sicura affidabilità come il romano, occorrerà sostituirlo con un elemento di altrettanta esperienza. E nonostante le convincenti prove del neo volto Faticanti e dell’olandese De Boer, in mezzo al campo c’è necessità di un giocatore di categoria. Chissà se nelle prossime ore ci saranno novità in tal senso. In ogni caso, per raggiungere un obiettivo delicato come la salvezza serve unione di intendi, gente motivata e che abbia voglia di lottare e sudare per i colori rossoverdi!

 

Foto: Ternana Calcio

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