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1989: A Celano la Ternana gioca in….casa

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Nel 1989. la Ternana conquistò la promozione, ma oltre alla squadra, anche il tifo della Ternana divenne protagonista, con un tifo numeroso ed incessante in casa, e con un pubblico numeroso anche in trasferta, ma l’episodio che mise in mostra la passione del tifo rossoverde, avvenne nella trasferta di Celano, quando nella trasferta in terra abruzzese, la Ternana riuscì a portare in trasferta più di cinquemila spettatori, che con gli accrediti divennero quasi seimila spettatori, di fronte a un migliaio di tifosi celanesi, che pur giocando in casa, erano in minoranza di fronte al tifo rossoverde, ed i cori dei ternani che tifarono incessantemente per 90 minuti, diedero l’impressione di trovarsi a Terni e non nella città marsicana, poiché il tifoso rossoverde è sempre presente quando deve sostenere la squadra, e nei momenti cruciali si muove in massa in trasferta,

In quel campionato la Ternana arrivò alle ultime giornate, prima a pari merito con Fidelis Andria e Chieti, e l’ultima giornata, la Ternana avrebbe giocato in trasferta nella partita di Celano, dove la Ternana poteva giocarsi la promozione contro una squadra ostica, poiché l’Olimpia Celano aveva conquistato la Serie C nel 1986, ed era riuscita nell’impresa di giocare nei professionisti, nonostante fosse una squadra di una città di diecimila abitanti, ed i bianco azzurri celanesi avevano sempre giocato con sicurezza e senza timore contro avversari che venivano da città con un maggiore passato sportivo, ed addirittura la squadra dell’Olimpia Celano era riuscita a battere squadre che provenivano dalla Serie A e dalla Serie B, mentre il campo dei celanesi bianco-azzurri, per la stampa sportiva era ormai un campo considerato ostico, dove la stessa Ternana un anno prima era stata umiliata per 5-0 dal celano bianco azzurro, nonostante avesse portato migliaia di tifosi ternani in trasferta. a sostenere le Fere Umbre nella città di Celano.

L’ultima partita di quel campionato si sarebbe giocata in un campo difficile, dove la Ternana un anno prima era stata battuta ai limiti dell’umiliazione, ma il tifo rossoverde non ne era intimorito, anzi molti tifosi delle Fere andarono in massa perché credevano fortemente che dopo anni di delusioni, la Ternana  poteva tornare tra le grandi, e nella città marsicana, nasce neanche a farlo apposta, il fiume Velino che arriva a Terni e si getta nel Nera, dando vita alla cascata delle Marmore che è la più alta d’Europa, ed in quella città dove nasce un fiume che da lustro alla città della Conca dell’Umbria, la Ternana aveva l’opportunità di giocarsi la promozione, ed in campo in cui però era stata umiliata, i tifosi rossoverdi risposero con una richiesta enorme di biglietti, poiché in meno die due gironi vennero venduti quasi duemila tagliandi, a cui se ne aggiunsero altri tremila nel fine settimana, e vista la richiesta massiccia del pubblico Ternano, la tribuna dello stadio di Celano venne assegnata agli oltre cinquemila ternani, che tifarono incessantemente per 90 minuti, e la vittoria per 2-1 della Ternana è anche merito loro, con i giocatori rossoverdi che applaudirono il pubblico ternano presente alla partita, il quale mostrò il proprio attaccamento alla squadra nel momento del bisogno, tifando con grande passione

ringraziamo le Brigate Rossoverdi ed i vecchi red boys della Ternana per la concessione della foto

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1994: Sven Goran Eriksson vince la Coppa Italia con la Sampdoria stabilendo un record tuttora imbattuto

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Sven Goran Eriksson ci ha lasciato, ed oltre ad essere un allenatore vincente in tutte le piazze dove diretto le squadre calcistiche, è stato anche un allenatore della Sampdoria, la squadra genovese che da cinquanta anni e gemellata con la Ternana, e proprio con i genovesi blucerchiati, l’allenatore svedese ha ottenuto un record che é quello della finale vinta con il maggiore scarto di goal segnati, poiché la Sampdoria allenata da Sven Goran Eriksson vinse con l’Ancona per il risultato di 6-1, che è il risultato con il maggiore scarto di reti segnate in una finale di Coppa Italia, e questo risultato è merito della potenza della squadra blucerchiata genovese, ma anche della disposizione tattica decisa dall’ottimo allenatore svedese, che da profeta del 4-4-2, riuscì a far diventare la Sampdoria una squadra vincente nei risultati ma anche potente da un punto di vista della preparazione atletica, e fu proprio l’atletismo praticato da Eriksson che permise ai doriani di vincere la Coppa Italia, prima eliminando le avversarie considerate a torto più forti, e poi annichilendo gli anconetani bianco rossi per il risultato di 6-1 che è ancora un record imbattuto per via delle reti segnati dalla Sampdoria, in una finale che è ancora ricordata con orgoglio dai blucerchiati gemellati dei ternani.

Ternana Live ringrazia Quelli della Samp per la foto fornitagli

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Se ne è andato Sven Goran Eriksson: Ternana Live fa le condoglianze ai gemellati sampdoriani

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Ci ha lasciato Sven Goran Eriksson, a seguito di una lotta contro un male che non gli ha lasciato scampo. Sven Goran Eriksson è stato uno degli allenatori più vincenti di tutti i tempi, e che ha rivoluzionato il calcio con metodi di gioco efficaci ed innovativi, che gli hanno permesso di vincere ovunque, anche con delle squadre considerate modeste ma che alla fine vincevano campionati e coppe contro squadre considerate più blasonate. Sven Goran Eriksson cominciò una carriera piena di successi con l’IFK Goteborg che grazie ai suoi insegnamenti divenne la prima squadra svedese a vincere una coppa europea di calcio, trionfando nella doppia finale della coppa uefa 1981-1982 contro l’Amburgo vincendo per 3-0 in Svezia ed 1-0 in Germania, a cui seguirono successi in Portogallo dove con il Benfica di Lisbona vinse il campionato portoghese e la coppa del Portogallo, a cui seguì l’approdo nel campionato italiano dove Sven Goran Eriksson vinse in tutte le piazze del campionato italiano, ricevendo sia elogi da calciatori e giornalisti, sia l’applauso dei tifosi delle squadre che allenava, poiché l’allenatore svedese riuscì a vincere una Coppa Italia con la Roma nel 1986 facendo così qualificare la Roma alla Coppa delle Coppe dell’edizione successiva, per poi approdare a Genova nella sponda della Sampdoria, in cui fece vincere la quarta Coppa Italia alla Squadra sampdoriana, che grazie ai suoi insegnamenti, riuscì non solo a trionfare nella coppa nazionale italiana, ma con il punteggio di 6-1 sulla malcapitata Ancona, dando alla Sampdoria il doppio record di squadra campionessa con il maggiore scarto di reti segnate sulla squadra avversaria. Poi venne l’approdo alla Lazio, dove Sven Goran Eriksson divenne l’artefice del biennio più glorioso della squadra bianco cerulea romana, poiché con i capitolini laziali, l’allenatore Svedese vinse la Coppa delle Coppe dell’edizione 1998-1999, dove la Lazio batté 2-1 il Real Mallorca, e questa vittoria fu un altra doppia vittoria poiché quell’edizione fu l’ultima edizione del torneo della Coppa Europea delle Coppe,  ed laziali vincendo quella finale, ebbero come ulteriore premio di tenere con se la coppa delle coppe dell’ultima finale disputata del torneo. Purtroppo Sven Goran Eriksson ci ha lasciato dopo una dura lotta contro un male incurabile, ma il suo ricordo vivrà in eterno insieme adi suoi trionfi come allenatore, che ha dato un grande esempio positivo ad intere generazioni di sportivi di tutto il mondo

Ternana Live ringrazia quelli della Samp per l’immagine concessa

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All’anfiteatro di Interamna-Terni veniva giocato Lo ”strappalla”, il gioco dell’Antica Roma che ha fatto nascere i giochi con la palla moderni

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La passione per gli sport con la palla e soprattutto il calcio non nasce nell’epoca moderna, ma viene dalle epoche antiche in cui I romani giocavano ad un gioco con la palla denominato ”Strappalla”, i quali a loro volta conobbero alcuni giochi con le sfere che erano diffusi tra gli antichi greci, poiché i romani occuparono dei territori ellenici del II secolo a.C. Tali giochi erano diffusi presso gli antichi greci con i nomi di ”Harpaston” ed ”Episkouros”, che tradotti in italiano significano ”strappalla” e ”calpalla”,  in cui due squadre si affrontavano usando in entrambi le mani ed i piedi, con la differenza che nell’Harpaston si usavano le mani ed i piedi per fare punto, mentre nell’Episkouros si potevano usare solo le mani per passare la palla,  mentre solo i piedi dovevano essere usati per fare i punti, ed in entrambi i giochi l’obbiettivo della squadra era di portare la palla oltre la linea del campo. I romani affascinati da questi due giochi decisero di modificarli lievemente, rendendolo più veloci e dove la linea del campo venne in parte sostituita dalle assi di legno nello strappalla-episkouros, mentre nello strappalla-harpaston il gioco rimane invariato con le stesse regole che si usavano nei territori greci, ed i nuovi giochi seppure diversi diventano i principali sport dell’Antica Roma, diffusi tra adulti e bambini. L’importanza di questo gioco fa si che le partite vengano disputati negli anfiteatri e nelle arene della penisola italica, dove le squadre cittadine si affrontano tra di loro in partite combattute. Gli antichi romani diffusero poi un tutto il territorio che apparteneva alla Repubblica dell’Antica Roma e poi dell’Impero Romano Erano infatti frequenti varie partite fra i romani e le popolazioni autoctone dell’Impero Romani, anticipando con molto anticipo le sfide tra le nazionali dell’Italia e della Francia, della Germania, della Grecia, della Spagna, del Portogallo e di tutte le micro nazioni dell’impero romano, con la partita più famosa che fu giocata contro i britannici nel 276 d.C. e vide proprio i “barbari inglesi” prevalere col punteggio di 1-0.

La redazione di Ternana Live ringrazia wikipedia per l’immagine concessa

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