LETTERA APERTA DEL CCTC
Il Perugia perde il derby e “qualcuno” lassù vorrebbe “rifarsi” in altri ambiti contro Terni.
Ma così come accaduto domenica scorsa al Libero Liberati non gli sarà permesso o, comunque, non gli sarà permesso “invano”.
La “conferenza di servizi decisoria” doveva pronunciarsi i primi di agosto.
Siamo giunti alla fine di settembre e ancora tutto tace in attesa dell’ormai noto “parere” richiesto dal settore sanità della Regione all’Università Cattolica del Sacro Cuore con Determina Dirigenziale n. 5678 del 7 giugno 2022 al costo di € 39.650,00 di soldi pubblici.
Intanto, a seguito dell’accesso agli atti effettuato dal nostro Legale Avv. Marco Ravasio, abbiamo ricevuto copiosa documentazione ma sono stati completamente ignorati i quesiti posti proprio in merito al parere richiesto e per aggiunta sono stati citati dalla Regione riferimenti di Legge e norme sbagliati
Allora sorgono spontanee alcune domande.
Chi è il soggetto che materialmente dovrà rilasciare il parere?
Corrisponde al vero, come riportato da alcuni organi di informazione, che trattasi del Prof. Renato Balduzzi, già Ministro della Salute all’epoca del governo Monti?
Come è stato scelto questo consulente e – solo per capire i criteri di scelta che hanno portato a lui – che rapporti ha con l’Ente Regione e in particolare con l’Assessore Coletto?
La Regione e il comparto sanità si sono già rivolti a lui anche per altre occasioni?
In caso di risposta positiva, quali specificità o eccellenze possiede il consulente, forse quella “dell’anello al mignolo”?
Che valore ha un parere raccolto con una determina come quella sopra indicata, pregna di numerose criticità, lacune se non anche errori?
Infine, perché dopo oltre tre mesi e mezzo questo parere non giunge in Regione?
Diciamo subito che detto parere per noi ha valore pari zero, anche perché ormai lo hanno capito anche i sassi che è stato commissionato in modo funzionale agli obiettivi politici di qualcuno, ma ancor più avrà valore zero perché prevediamo con quasi certezza che non entrerà nel merito di armonizzare la Legge Stadi alle politiche sanitarie, aspetto che è il cuore del progetto innovativo della Ternana Calcio e che è l’unica cosa su cui la Regione ha il dovere di pronunciarsi, subito ed in modo inequivoco, sul piano esclusivamente politico-strategico, senza nascondersi dietro a furbizie procedurali o “pareri tecnici” di soggetti guarda caso concorrenti con l’Università Unicusano del patron Bandecchi.
Interrogativi riteniamo più che motivati che come CCTC gettiamo come un macigno nello stagno della politica regionale nel suo complesso, pretendendo in tempi immediati risposte trasparenza, risposte chiare e interpretazioni normative possibilistiche e funzionali allo sviluppo e alla crescita futura di una città, non comportamenti ambigui e interpretazioni trancianti!
Se le rappresentanze politiche di questo territorio non se ne fossero accorte, domenica scorsa un popolo di circa 13.000 spettatori (ed elettori….) festante, civile, gioioso e desideroso di riscatto, ha gremito gli spalti del glorioso ma ormai obsoleto stadio Libero Liberati.
Prima che alla Ternana Calcio e a Bandecchi e a questi ternani, a questi umbri, che la politica ha il dovere dare risposte che invece non arrivano, anzi lasciando trapelare esiti nefasti.
Non pensino di menare il can per l’aia per far passare le imminenti elezioni, perché pretendiamo un ormai indifferibile pronunciamento e parole di verità da tutti i candidati di tutti i partiti, in particolar modo di quelli che sostengono la giunta Tesei.
Dichiarino subito, adesso, oggi, comunque prima del voto, il loro sostegno o meno al progetto perché in caso di dissenso o di silenzio (che per noi sono la stessa cosa) ogni ternano saprà come comportarsi domenica prossima dentro l’urna.
Basta con le furbizie, la Città di Terni e il suo territorio sono stanchi dei soprusi subiti da sempre e altresì invitano il Sindaco, ogni assessore e consigliere comunale a scendere con decisione in campo e capitanare questa sacrosanta battaglia di equità sociale, da perseguirsi unitamente a quella per il nuovo ospedale di Terni, anche quello obsoleto al pari dello stadio.
Non averlo inserito nel Piano Sanitario Regionale costituisce un fatto gravissimo che la dice lunga sulla considerazione che la Regione ha di Terni, l’ennesima presa in giro in danno di una città e di un territorio che non possiamo e non vogliamo più tollerare!
E che nessuno provi a nascondersi dietro le “competenze istituzionali” o silenzi di comodo, che verranno bollati come palese assenza di volontà ai fini utili alla città.
Come sin dall’inizio, come per la raccolta delle 18.000 firme, niente alibi e sconti per nessuno, ragion per cui – attese le risposte alle domande da noi poste PRIMA DELLA TORNATA ELETTORALE – ci riserviamo di convocare successivamente una conferenza stampa in cui esporremo nel dettaglio quanto rilevato dagli atti e alla quale inviteremo l’Assessore Coletto se vorrà in trasparenza confrontarsi.