Terni e Caserta sono due città molto simili, con storie simili e con due squadre e tifoserie che da 35 anni sono sorelle nel campo e nel quotidiano, con valori e storie comuni, dal passato fiero e ribelle, e da un presente laborioso, entrambe città di grandi campioni sportivi. Città che purtroppo sono state anche massacrate dalla mala gestione dei rifiuti dello stato italiano, e che devono fare i conti con i problemi di salute dei suoi abitanti. Ma come nacque il gemellaggio? Bisogna partire dagli anni 1980, quando la Ternana andò in trasferta nella città campana, e visto il tifo dei tifosi ternani di quegli anni venne accolta con grande ammirazione dai tifosi casertani, che decisero di chiedere l’amicizia a quelli rossoverdi. Venne poi il 1985 e a Cosenza un frate ribelle che come Cristo predicava tra gli ultimi ed i disperati, e vedeva in quei ragazzi di stadio non solo dei violenti, ma dei giovani che cercavano dei valori e degli affetti in una curva di uno stadio, in una società che li emarginava e non li accettava, e anche con questo raduno di tifoserie il gemellaggio tra Ternana e Casertana si cementò, mentre ne nasceva un altro quello tra ternani ed atalantini. Gemellaggio tanto sentito quello tra le tifoserie che, nonostante le differenze di categoria furono tante le visite tra le tifoserie, durante le partite dell’una e dell’altra squadra, e grande fu la partecipazione dei tifosi ternani allo spareggio tra la Casertana ed il Taranto ad Ascoli, che esposero anche alcuni striscioni a dimostrare che il gemellaggio non era solo verbale ma anche di contatto fisico, nei momenti di bisogno, dagli spareggi alle gare di solidarietà per le emergenze come i terremoti, a i raduni ultras dove si parlava anche di tematiche sociali, quali droga, povertà e repressione nello stadio e nella società. Ternana e Casertana amici adesso e per sempre